Eraldo Affinati “L’11 settembre di Eddy il ribelle”

Eraldo Affinati Eraldo Affinati, L'11 settembre di Eddy il ribelle, Gallucci Editore

Eraldo Affinati
“L’11 settembre di Eddy il ribelle”
Gallucci Editore
www.galluccieditore.com

Eddy è un ragazzo ribelle che vive su Fulgor, un pianeta dove tutti vorrebbero dimenticare la guerra e la morte. Un giorno viene espulso da scuola e scappa oltre il promontorio di Ox, nell’emisfero sconosciuto, insieme con Matuzalem, l’amico più caro, l’unico disposto a seguirlo. Per i due compagni comincia una grande avventura che, l’11 settembre 2001, li porterà sul cielo di New York. Da lassù saranno testimoni della tragedia delle Twin Towers. Quando Matuzalem scompare, Eddy scende su quel pianeta bizzarro e incontra Nadine…
Con la fantasia del grande narratore e il realismo di chi è in contatto ogni giorno con tante culture diverse, Eraldo Affinati ha messo a frutto in questo straordinario romanzo la sua esperienza con i ragazzi, per raccontare a chi era ancora bambino nel 2001 il più grave attacco terroristico di tutti i tempi e il suo significato nella storia dei popoli del mondo.

Eraldo Affinati è nato nel 1956 a Roma, dove insegna italiano ai minorenni non accompagnati della Città dei Ragazzi. Da questo impegno ha ricavato una profonda conoscenza della realtà dell’immigrazione e della marginalità sociale. Insieme alla moglie Anna Luce Lenzi ha fondato la scuola Penny Wirton proprio per aiutare i ragazzi stranieri. www.eraldoaffinati.it

La Repubblica
Primo giorno di scuola, lettera a ragazzi e prof per cambiare l’istruzione pubblica
www.repubblica.it

“Di cosa parliamo quando parliamo di scuola? Così, parafrasando Raymond Carver, verrebbe voglia di scrivere, inserendo il punto interrogativo che non c’era nel titolo originale. Troppo spesso, chiamati a riflettere di istruzione pubblica, si ha l’impressione di imboccare sentieri sbagliati che, invece di aiutarci a raggiungere la meta, ci allontanano dal traguardo. Perdiamo tempo prezioso a discutere d’altro: il linguaggio si complica nel gergo politico, burocratico, sociologico, pedagogico, amministrativo. Questi sono tronchi bruciati: senza scavalcarli, non andiamo da nessuna parte. E allora, esclama il menestrello, dicci tu dove ci vuoi portare.

Io ti vorrei raccontare i momenti magici che fra pochi giorni, quando ricominceranno le lezioni in tutta Italia, vivranno migliaia di persone, fra studenti e professori: nuclei di umanità che entrano in rapporto, mondi interiori pronti a travasare gli uni negli altri, sensibilità a confronto, caratteri in formazione e maturità da conquistare… ”

http://www.repubblica.it/scuola/2016/09/09/news/scuola_lettera_affinati-147422911/

IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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